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Coronavirus, calcio: il giorno decisivo per la ripartenza

Mai come dal dopoguerra ad oggi una data era stata così tanto attesa. L’incontro dovrebbe dare il via libera alla ripresa dei campionati e potrebbe arrivare già nella tarda serata di oggi

Il 28 maggio è finalmente arrivato. A partire dalle 18.30 prenderà il via il vertice, in conference call, tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e le componenti federali del calcio, con il presidente della Figc Gabriele Gravina a guidare la delegazione, che dovrebbe sciogliere definitivamente il nodo sulla ripartenza dei campionati. La data prevista orientativamente per la serie A, ossia il 13 giugno, potrebbe non essere quella. Pare poco probabile che poco prima di meta giugno possa ripartire la massima serie. La Lega di serie A – secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport – non vedrebbe di buon occhio una ripartenza fissata per il 20 giugno in quanto si correrebbe il rischio di vedere sacrificata la Coppa Italia, ed inoltre vedrebbe diminuita la possibilità di recuperare delle gare eventualmente rinviate per stop a causa di eventuali casi Covid-19.

L’incontro sarà anche fondamentale per la ripartenza o meno della serie B, che dovrebbe avvenire all’incirca dieci giorni dopo la ripresa della serie A. La data ipotizzata per la B si va ad inserire in un lasso di tempo intercorrente tra il 20 e il 27 giugno, molto probabilmente martedì 23, in modo che la stagione possa terminare il 20 agosto con la finale dei playoff. Un lasso di tempo, di circa 2 mesi, nel quale dovranno essere concentrate le 111 partite mancanti, con tre turni infrasettimanali.

Tuttavia i punti da chiarire non sono soltanto quelli legati alla ripartenza dei campionati, ma ben altri che si palesano più spinosi. L’ipotesi di quarantena light per i nuovi positivi non piace al Comitato tecnico-scientifico del Governo. L’idea su cui ha lavorato la serie A era quella di riammettere in gruppo l’eventuale membro del gruppo squadra isolato dopo la negatività di due tamponi consecutivi. Tuttavia per il Cts del Governo si deve necessariamente rispettare un periodo di quarantena di 2 settimane. Tra i punti da chiarire anche l’orario delle gare. L’Assocalciatori, con il presidente Damiano Tommasi, ha più volte ribadito che non è pensabile di poter giocare le gare alle 16.30 nei mesi di luglio e di agosto.

La spinta alla ripartenza è in ogni caso molto forte anche da parte della stessa Figc, con Gabriele Gravina che spiega quanto lo stop definitivo per questa stagione possa causare danni ingentissimi: «Solo l’immediato ritorno in campo consentirà al calcio italiano di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni, più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19 – afferma Gravina in un intervento sulla piattaforma web dell’osservatorio ‘Riparte l’Italia’ -; occorre difendere 100 mila lavoratori, un milione e mezzo di tesserati e 4,7 miliardi di fatturato. Il compito della Figc è fare di tutto, sempre nel rispetto della salute di ogni protagonista, per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco».

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