L’ultimo proprietario e presidente trapanese fu Elio Marini nella stagione 1989-1990, poi lo seguirono Andrea Bulgarella e Antonino Birrittella, ma erano della provincia
Il sangue granata accompagna i tifosi che seguono con trepidazione le vicende calcistiche a Trapani. Una passione molto sentita in città tutt’ora, nonostante non sia presente la maglia granata in campo. In ogni angolo, in ogni bar, in ogni barbiere la domanda è unica: “Novità del Trapani ne abbiamo?”
Chiaro che le prossime settimane saranno decisive sul futuro del nuovo sodalizio che dovrà nascere. Martedì scade l’avviso pubblico del Comune di Trapani che potrebbe però andare deserto. Nel corso della storia del Trapani, la passione del tifoso, però, difficilmente si è trasformata in atti concreti che l’hanno portato a diventare proprietario del club. L’ultimo azionista e presidente trapanese doc fu Elio Marini nella stagione 1989-1990. Tra gli anni novanta e gli inizi degli anni duemila seguirono anche Andrea Bulgarella e Antonino Birrittella, ma entrambi provenivano dalla provincia, essendo rispettivamente di Valderice e Paceco.
Da oltre trent’anni, quindi non c’è un Trapani trapanese. Una costante così spiegata da Elio Marini: «Il mondo del calcio è cambiato parecchio da quando c’ero io fino a giungere ad adesso. Spesso ci si ritrova con faccendieri che si vogliono appropriare delle società».
Impegno fisico ed anche economico è ciò che richiede lo sport ad imprenditore che voglia avvicinarsi: «La mia esperienza è stata in parte positiva – ricorda l’ex presidente Elio Marini –, ma anche pesante. Non ho avuto nessun aiuto da nessuna parte ed ho pagato tutto a mie spese. La situazione del Trapani di oggi la vedo nera, perché ci sono troppi punti interrogativi. Per essere proprietari del Trapani bisogna essere generosi».