Un autentico furetto immarcabile, è stato lanciato nel grande calcio proprio dai granata e dal suo “mentore”, Ignazio Arcoleo
Quando arrivò a Trapani, per il campionato di C2 del 1993-94 si vedeva già la “stoffa”, anche se c’era una pecca. Galloppava sulla fascia e si “perdeva” verso la bandierina. Ad indirizzarlo verso la porta, cambiandogli di fatto la carriera, fu l’allenatore granata in quel periodo, Ignazio Arcoleo, il quale riuscì ad entrare nella testa del suo “7”.
Così Tanino Vasari, nato a Palermo il 1° settembre 1970, è diventato un calciatore disarmante sulla fascia destra, tanto da comporre un tridente d’oro in quel Trapani assieme a Barraco e Capizzi, ed a prendere il largo verso la B prima con l’Acireale e poi con il Palermo, fino ad arrivare alla A con il Cagliari. In quel 1993-94 giocò in tutto 36 partite (33 in campionato e 3 in Coppa Italia), segnando 11 reti e diventando il secondo miglior marcatore granata, contribuendo in modo determinante al successo nel girone C di C2 ed alla contestuale promozione in C1.
Ritornò a Trapani, poi, nel 2005-06. E’ la prima stagione con Morace presidente e dopo una girandola di allenatori, viene deciso di affidarsi ad Arcoleo come direttore tecnico con Guaiana allenatore. Nonostante tutto, la squadra non riuscì a salvarsi, retrocedendo dopo i playout, mentre Arcoleo per tentare quella disperata impresa chiamò proprio Vasari il quale disputò 3 partite, mettendo a segno altrettante reti.