Un calciatore in grado di cambiare le partite da solo. Bastava un suo dribblig o un suo lancio. A tal punto che per molti tifosi il suo vero cognome era Ma(ra)donia.
Giuseppe Madonia, nato a Palermo il 14 marzo 1983, ha cambiato la sua carriera arrivando al Trapani. Dei granata era stato rivale quando militava nel Carini, nel 2007-08, stagione nella quale i granata vinsero il campionato di Eccellenza attraverso i playoff. Aveva già girovagato tanto, passando da Acireale, Belpasso, Cephaledium, Fincantieri, Giarre e Pistoiese. E dopo l’esperienza al Carini giocò con il Licata, con l’Adrano, sfidando di nuovo il Trapani e poi Vigor Lamezia ed Acireale. Tutti erano concordi, aveva grandi doti, ma non trovava l’allenatore giusto. Almeno fino a quando non incontrò Roberto Boscaglia al Trapani, nel 2010. In tre anni e mezzo ha scalato il calcio, partendo dalla Seconda Divisione, l’ex C2 oggi categoria che non esiste più, ed arrivando alla serie B ed al gol a San Siro contro l’Inter.
In tutto ha collezionato 96 presenze, mettendo a segno 31 gol e divenendo per i tifosi trapanesi Ma(ra)donia. Protagonista indiscusso in Seconda Divisione e nei due tornei di Prima Divisione, comincia da titolare anche in B nel 2013-14, ma che quello non sarebbe stato il suo anno lo si capì già alla prima di campionato, quando sbagliò un calcio di rigore a Padova. Piano piano scivolò fuori dall’undici titolare e vedeva sempre meno il campo. La sua ultima apparizione fu proprio a San Siro, in Coppa Italia contro l’Inter. Segna il gol del 2-3 che riapre la partita a pochi minuti dalla fine e dopo la rete esulta sotto la curva dei tifosi, liberando tutta la sua rabbia per una stagione che aveva preso una brutta piega. Un’esultanza che, però, rompe quel che restava del rapporto con Boscaglia, tanto che nel mercato di gennaio lascia Trapani e si trasferisce al Catanzaro, in serie C. Quindi, riprende il suo girovagare: Matera, Akragas, Messina e Virtus Francavilla, con cui segna al Trapani un gol, senza esultare, nel clamoroso 1-4 incassato dai granata.